A volte basta un “grazie” per lenire una perdita.
Mi è successo oggi quando mi hanno detto che era morta Franca Sozzani, mio esemplare Direttore per un breve quanto intenso periodo. Impegnativa, geniale, visionaria. Ma anche generosa, fragile, ironica, diretta. Franca era questo e molto altro: una palestra di vita, un esempio nella professione, una sfida continua. Devo tanto per come sono ora anche a lei. Per questo l’avevo ringraziata, giusto poche settimane fa perché mi era venuto in mente che poco più di sette anni fa proprio in questo periodo iniziavamo a studiare come trasformare Vogue Italia cartaceo in un ambiente digitale che accogliesse chiunque amasse la moda e lo stile.
“Voglio dimenticarmi di essere davanti a un computer” furono le sue lapidarie parole quando l’Editore mi chiese di progettare con lei il primo Vogue.it. Dimenticarsi di essere davanti a un computer è oggi uno dei primi obiettivi di qualsiasi progetto io affronti online. Perché dietro a questa scatola tecnologica, a questo gomitoli infiniti di correlazioni ci sono pensieri, emozioni, sensazioni. E penso che oggi uno dei nostri più potenti e nobili obiettivi sia riuscire a trasmetterli.
Per questo voglio condividere con voi non tanto il senso di straniamento e di vuoto che mi lascia questa perdita, bensì il sentimento di gratitudine per la fortuna di aver conosciuto una persona così straordinaria, che mi ha fatto piangere lacrime vere ma mi ha anche dato tantissimo. Gratitudine per aver avuto l’onore di camminarle affianco per un breve tratto. Gratitudine soprattutto perché non ho ceduto alle solite voci interiori che mi intimavano di non disturbare e l’ho ringraziata, per tutto ciò che ha rappresentato nella mia vita. E lei ha ringraziato me. Così ora la sua perdita si colma di questa sensazione di pace che spero accompagni anche lei.
Grazie di esistere: perché non lo diciamo più spesso a chi è stato o è tuttora importante nella nostra vita? Basta così poco prima che sia tardi…