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  • marghepog

Sentieri di armonia


“L’uomo istruito capisce il linguaggio dei libri,

ma ha dimenticato il linguaggio della natura.”

(Herman Mamani)

Come risponde la vita quando si pone la giusta domanda: avevo bisogno di brezza fresca, di vette piramidali, come le montagne che disegnavo da bambina, di prati gremiti da fiori delicati, di aria carica di vibrazioni e di cieli che promettono nuovi orizzonti.

Per un impegno profondo che ho preso con me stessa, ho sentito la voglia di (ri)conoscere la natura che ci circonda, portandole il rispetto e la considerazione che merita. Diventando voce narrante del legame profondo che unisce tutti noi alla Terra che ci alimenta.

Così, per una serie fortuita di connessioni, ho cercato un corso sulle erbe spontanee, trovando Laura che nel suo borgo di Oulx organizza Sentieri di Armonia.

Omen nome, veri sentieri d’armonia ho scoperto: passeggiate verso luoghi dall’energia particolare durante i quali ho toccato con mano la generosità della natura, raccogliendo e conoscendo erbe, fiori, piante medicinali o semplicemente da godere in cucina. Due giorni “persa” nelle valli occitane, dove le tradizioni popolari sono, per fortuna, ancora vivide e vibrano sui sentieri, nei racconti di storie di vite vissute, aneddoti e leggende. Due giorni di ricontatto con il fisico, con le potenzialità che la natura ci regala, con la forza trasformativa che si manifesta nel momento in cui ci si lascia andare. E ci si affida a un week end particolare, dove gli stessi momenti di yoga naturale regalavano visualizzazioni rispondenti a un percorso di crescita e consapevolezza spirituale. Perché la natura ascolta. La natura vibra con noi. La natura è una maestra straordinaria, se la sappiamo guardare negli occhi con la consapevolezza di dover imparare ancora tantissimo, se la ascoltiamo con rispetto, se la trattiamo con gratitudine.

In fondo basta osservare un larice per sentire la sua potenza trasformativa o un abete, per sentirsi radicati a terra, lasciandosi scivolare addosso tutto il negativo che ci sfiora. Ma anche possiamo imparare a non cacciarci in un ginepraio, sebbene le bacche del ginepro siano definite “eterne protettrici”.

Ci sono infinite storie, infinite caratteristiche, infinite interpretazioni sulla natura che ci circonda. Penso che nel mio piccolo sia giunto il momento di tornare a osservarla, sentirla, celebrarla. Perché è davvero la mia migliore maestra di vita. Un (ri)trovato, preziosissimo faro che mi permette di seguire meglio il mio sentiero: trasmettere e condividere belle storie, per tutelare il mondo che abbiamo e vivere in modo ecosistemico, in tutti i sensi. Un ecosistema opposto all'egosistema a cui siamo abituati. Un ecosistema che si dipana un passo dopo l'altro, come quando si cammina in montagna. Scavando, cercando nuovi semi, vecchie radici, piccole gemme. Perché - come insegna sempre Mamani - parte tutto, sempre da noi: "Se vuoi convertire i tuoi sogni in realtà, dovrai imparare a conoscere te stessa. Quanto più ti conoscerai, tanto più ti avvicinerai a ciò che desideri ottenere."

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