Mi stavo per sposare ma la mia attenzione era dedicata a loro, i tre “mostri”, che stavano mangiando foglie, togliendo delicatamente petali ai fiori e pensando quale sopraffina opera d’ingegno avrebbero potuto inventarsi per tornare a essere protagonisti della scena.
Perché si sa: quando si hanno figli, sono loro i nostri protagonisti. Protagonisti del passato, del presente e del futuro.
Sono loro i nostri clienti più esigenti, sono loro i nostri partner inseparabili, sono loro i nostri amori assoluti.
Oggi, tra impegni, pensieri, opere e omissioni, mi ero dimenticata della festa della mamma, finché la mia di mamma non mi ha scritto auguri dolcissimi e immeritati. Perché dovevo essere io a ringraziarla di esserci sempre stata, di avermi sempre dato fiducia, di avermi sempre supportata e specchiata laddove ne avevo bisogno.
Il mestiere di mamma, come mi ha ispirata la mia amica @GaiaSegattini, che insieme alla sua mamma conosco dai tempi dell’asilo, non si conosce mai.
Penso possa, anzi debba, essere una scoperta quotidiana, un riallinearsi di ora in ora, un crescere insieme, una condivisione progressivamente profonda. Senza mai mettere in discussione l’amore vero e dedicato che si prova.
Oggi, ogni volta che guardo i tre “mostri” penso: grazie, grazie, grazie!
Sono grata di aver avuto questa sensibilità e questa “scuola di vita” da mia mamma. Sono grata di ritrovare le forze ogni giorno per impegnarmi a essere mamma, ad anteporre non solo il loro bene ma l’esempio che vorrei lasciargli. Perché penso che una vita valga quando i tuoi figli girandosi indietro diranno: “Grazie, mamma!”.