Voglio co-creare belle storie. Questo è un pensiero per voi ma anche uno dei miei 101 desideri. Non sto parlando di buoni propositi per il 2017 ma di veri e propri desideri che sotto stimolo di un paio di amiche (tra cui una, Simonetta Lein, ha dedicato la vita a questo tema!) che stimo moltissimo mi sono autorizzata a scrivere. Perché il problema parte spesso dalla nostra incapacità ad autorizzarci: a crescere, a creare, a dire la nostra, a crederci, a sognare. Essere all’altezza, di non farcela, di non riuscire. Ma se cambiamo prospettiva e iniziamo a scrivere come fosse un gioco tutto cambia.
Perché tra il fare e l’essere il passo è brevissimo. Ce lo insegna Igor Sibaldi, studioso di teologia e di storia delle religioni, con la sua tecnica dei 101 desideri. Come spiega infatti in questo video
e nel suo libro Il frutto proibito della conoscenza, “ogni desiderio che noi riusciamo ad esprimere è una sorta di premonizione: non si tratta cioè del frutto della nostra fantasia, ma di un improvviso estendersi della nostra percezione, fino a cogliere nel futuro una qualche occasione che sta venendo proprio verso di noi e che può servire al proprio sviluppo interiore. E ciò che chiamiamo “desiderare” in realtà è il modo in cui questa nostra percezione più estesa cerca di annunciare alla nostra razionalità quelle occasioni che ha intravisto nell’avvenire, e di convincerla a non opporre resistenza e a non distrarsi, quando quelle occasioni arriveranno bensì a farsi avanti e ad afferrarle”.
Crederci non solo non costa nulla ma diventa addirittura entusiasmante quando si riesce a superare il blocco del foglio bianco e a lasciar correre la penna dietro sogni che non avremmo mai pensato di avere. Lievi, profondi, credibili e incredibili, materiali e immateriali. L’importante è lasciarsi andare e seguire poche e semplici indicazioni: scrivete 150 desideri che vorreste realizzare rispettando le seguenti regole
Usate “Io Voglio…” all’inizio di ogni desiderio.
Usate solo frasi positive. Il cervello non registra la negazione quindi “non voglio questo lavoro” diventerebbe “voglio questo lavoro”.
Ogni desiderio deve essere composto da sole 14 parole
Non fate richieste di amore perché sono scivolose
Niente paragoni, niente frasi tipo “Voglio essere come…”.
Non valgono desideri seriali, come “Voglio andare alle Madive”, Voglio andare in Australia”, “Voglio andare alla Hawaii”.
Non chiedete soldi, ma ciò che vorreste realizzare con quei soldi, per esempio “Voglio una villa isolata su un promontorio di Cap Esterel”.
Non chiedete per gli altri.
Evitate i diminutivi del tipo “ Voglio una barchetta a vela”…è facile che riceviate una barchetta giocattolo.
Scrivete solo desideri verificabili, non come “Voglio la pace nel mondo”.
Una volta compilata questa lista, riscrivete i 101 desideri che avrete selezionato tra quelli elencati. La cosa importante è scriverli lasciando un po’ di spazio tra l’uno e l’altro per modificare il desiderio o per sostituirlo con un altro quando il primo si è realizzato.
Ogni giorno, meglio al mattino, dovete leggere l’intero elenco. Fidatevi: non sono 5 minuti persi ma 5 minuti di ricarica, anche per ricordarci cosa vogliamo veramente.
Ultimo invito “lasciatevi stupire dai vostri desideri”. Con me sta funzionando!
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