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  • marghepog

Cane e gatto: esempio di Civi(l)tà


Occhi che sembrano disegnati da vero kajal. Manto vaporoso e soffice come i peluche più pregiati. Nera, con riflessi leggermente focati che rendono quasi luminescente la sua presenza. E una dolcezza esuberante che conquista tutti, Ginger il gatto compreso.

Si chiama Cleo(patra); non poteva essere altrimenti perché ha il portamento di una regina con l’occhio infuocato da figura mitologica. Una ventata di tenerezza e allegria che è entrata con spirito aperto e curioso ieri in casa nostra e in Storifai, dimostrandoci in modo esemplare che se rispettiamo le differenze possiamo coabitare - abbastanza - serenamente.

Cleo nasce, in un angolo magico di Tuscia tra Umbria e Lazio che, spinti a visitare, ci ha permesso di immergerci nell’atmosfera regale di Orvieto e soprattutto in quella fatata di Civita di Bagnoregio, borgo circondato da calanchi di tufo dorato raggiungibile solo attraverso un lungo ponte pedonale.

In questo gioiello dall’atmosfera teatrale, perfettamente mantenuto nella sua sospensione spazio temporale, vivono sei persone. Il resto sono turisti, attirati dai ricercati B&B (come la Locanda della Buona Ventura), e artisti che grazie al nuovo progetto di Airbnb ''Casa d’artista'', potranno soggiornare in edifici pubblici a prezzi agevolati se alla fine del soggiorno lasceranno alla cittadella una propria opera. Il ricavato andrà direttamente nella casse del comune di Bagnoregio e verrà utilizzato proprio per finanziare il recupero della città, in un progetto che vede coinvolto costruttivamente sia pubblico che privato.

Il contesto è talmente unico che non stupisce un impegno condiviso: strette viuzze lastricate accolgono il visitatore con uno charme d’altri tempi tra caratteristiche case basse con balconcini e scalette esterne dette “profferli”, tipiche dell’architettura viterbese del medioevo. Spiccano come gemme iniziative contemporanee d’indubbio valore, come il belvedere gestito mirabilmente dall’azienda agricola Campomoro che propone varietà autoctone di antiche cultivar come la Cicerchia e la Roveja, ma anche l’Hostaria Cantina di Arianna che porta avanti la tradizionale cucina dei genitori con rivisitazioni attente ai gusti degli ospiti.

Passeggiando qui la sera ci si rende conto di quanto sia vero, qui, il detto "Eravamo quattro gatti".

Immancabile una sosta alla piccola boutique di profumi e prodotti rigorosamente bio di Acqua di Civita, marchio ideato da tre giovani fratelli creativi e dinamici che hanno trasformato un’idea in lavoro e il lavoro in un concentrato di passione. Passione per ingredienti tanto antichi quanto ricchi, come il latte d’asina che con le sue molteplici vitamine, omega, minerali e aminoacidi rende splendente la nostra pelle e i nostri capelli come migliaia di anni fa quando – guarda caso – Cleopatra lo preferiva a qualsiasi altro bagno. Passione per le essenze e gli oli, estratti in modo assolutamente rispettoso delle componenti naturali, che caratterizzano saponi e profumi unici nel loro genere. Asina e acqua sono gli elementi simbolo di questo borgo sospeso tra le nubi. I primi, simbolo di Civita, sono protagonisti fra l’altro della manifestazione popolare più importante della città, il Palio della Tonna. BagnoRegio deve il suo nome (Balneum Regis, bagno del re) alle acque che caratterizzavano le fonti termali (oggi godibili solo in località Sorano) dalle incredibili proprietà terapeutiche che, secondo la leggenda, guarirono Desiderio, re dei Longobardi. Ma l’acqua rappresenta anche la forza dei fiumi circostanti che, nel corso dei secoli erodendone il futuro basato su terra argillosa, hanno definito il gioiello paesaggistico visitato oggi da centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo. La chiamano “la città che muore”, ma dall’energia che vi si respira sembra il contrario.

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